Anche quest’anno la Pro Loco di Giffoni Valle Piana sostiene la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare della Fondazione Telethon.
I nostri volontari operatori sono scesi in piazza il 15, il 21 ed il 22 dicembre regalando, con una donazione, delle scatole contenenti 15 grandi cioccolatini al latte o fondenti, incartati con mini dediche.
Ringraziamo tutti voi per aver sostenuto questa grandissima causa 💪
50 ANNI DALLA FONDAZIONE DELLA PRO LOCO DI GIFFONI VALLE PIANA: UNA SERATA DEDICATA AI SOCI
Il giorno 28 novembre la Pro Loco di Giffoni Valle Piana ha voluto dedicare una serata ai soci della proprio Pro Loco.
“Con questo articolo, la Pro Loco vuole esprimere la sua gratitudine e il suo affetto per il calore e l’affetto dimostrato dai soci per la celebrazione del 50°anniversario dalla sua fondazione.
La serata è stata un’occasione per un piacevole momento di raccoglimento nel ricordo dei 50 anni di attività della nostra associazione.
Un ringraziamento a tutti e un grazie speciale alle pasticcerie Elia, Festival e Rinaldi che hanno gentilmente offerto i loro prodotti”.
Di seguito ci saranno foto e video della serata.
COMUNICATO RIGUARDANTE LA XXIX EDIZIONE DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE PRESEPIALE
Con grande dispiacere e delusione, ci vediamo costretti ad annunciare che la XXIX edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale non avrà luogo. Nonostante l’entusiasmo e l’impegno che ci hanno sempre contraddistinto, quest’anno ci troviamo di fronte a un ostacolo insormontabile: la mancanza dei fondi necessari, che avrebbero dovuto garantire la realizzazione di questo evento tanto atteso.
La nostra mostra, che da anni rappresenta una delle voci più prestigiose nel panorama degli eventi presepiali nazionali, non può materializzarsi senza il sostegno che ogni anno ci ha permesso di crescere. Le difficoltà economiche non sono un’emergenza solo nostra. Tale delusione è profonda, non solo per noi che siamo nel cuore di questa iniziativa, ma anche per tutti i presepisti e appassionati che con dedizione, hanno sempre arricchito la nostra esposizione con il loro talento.
Non possiamo fare a meno di pensare a tutti coloro che ogni anno aspettavano con ansia di poter ammirare le meraviglie dei presepi in mostra.
Ci auguriamo che questo momento difficile non sia un punto di arrivo, ma solo una pausa. La nostra passione non si spegne e siamo già pronti a tornare più forti di prima, con la stessa dedizione che ci ha sempre animato.
Giustino Fortunato “Appennini Meridionali”
…..”La veduta era estesissima a noi intorno, e dappertutto veramente – dai poggi irpini ai contrafforti romani, dall’acuminato Vesuvio all’ampio Vulture sorridente, sui monti e valli di mille colori, fra cielo e mare di una sola tinta cilestrina – dappertutto regnava dolcissima una quiete serena e splendeva ineffabile una luce tersa e dorata; una luce benigna, che dava all’animo non so che impressione profonda di calma e di riposo.
Era una di quelle immense vedute così frequenti sull’alto Appennino, che distraggono più che non sogliono richiamare o fissar l’occhio: solo la Celica, l’area, l’arditissima Celica fatta a mò di forca, attirava distinta lo sguardo a cinque miglia in linea retta e, come tutte le altezze solitarie flagellate dai venti, s’imponeva maestosa e solenne. Ed a quel modo che l’occhio, anche il pensiero errava qua e là a caso. Mi sovviene tuttora di certe ultime catene di monti, sfumanti e ondeggianti quasi nuvole all’estremo orizzonte, che mi davano come una vaga sensazione di quell’ingnoto di quell’interminabile di quell’infinito che tanto affatica la mente; e tutti quei dossi della giogaia sottostante, rigogliosi di selve quasi vergini o intatte, raffiguravano per avventura alla fantasia l’avida gioia dei primi emigranti, l’ansia dei primi scopritori di una terra sconosciuta, che dal monte corressero alla valle pieni di gioventù e di speranza […]
si lega, disgiunta soltanto dalla boscosa vallata di Cava de’Tirreni, tutta la catena de’ monti Lattarj, i Lactarj de’ romani, che sporge a testa levata tra un golfo e l’altro fino a far punta d’innanzi all’isola di Capri……Eppur non c’è contrada per tutto l’Appennino che sia più accidentata in rapporto allo spazio; nessuna certamente che abbia nel tempo stesso tanta mestà di monti e tanta bellezza di marine. […]”